IN, CON, TRA


In, con, tra sono tre proposizioni semplici. Tre paroline che servono a mettere in relazione altre parole tra loro, che servono a dare un senso alle altre parole.

Non si può costruire un discorso rinunciando alle preposizioni, perché non si può rinunciare alle relazioni. Sono proprio le relazioni, infatti, che trasformano un insieme casuale di parole in un discorso.

Come un discorso, anche la nostra vita si forma e si modella attraverso una lunga serie di relazioni, tramite le quali e solo in virtù delle quali si afferma la nostra stessa identità, il nostro essere persona. Basta ripensare ai momenti significativi della nostra storia personale, o anche ai ritmi che scandiscono quotidianamente la nostra giornata, per renderci conto che in ciascuno di quei momenti abbiamo avuto di fronte un tu (e se siamo riusciti ad accorgercene anche un Tu), accanto un noi, attorno un loro.

Del resto, fin dal principio, Dio, essendo Lui stesso relazione d'amore nel suo essere trinitario, creandoci a sua immagine e somiglianza ci ha creati uomini e donne affinché potessimo assomigliargli nella capacità di uscire da noi stessi per incontrare chi è diverso da noi e amarlo.

Tre paroline, in, con, tra, che messe insieme ci restituiscono il senso pieno di ogni relazione: l'incontro. Quante relazioni rimangono superficiali, vuote o addirittura false perché pur incrociandosi non ci si incontra, non si è disposti a mettersi in gioco con l'altro, non ci si smuove dal proprio guscio per andare verso l'altro e accoglierlo così com'è, per andarlo a trovare a casa sua. Quante volte non sappiamo usare le preposizioni giuste e stiamo gli uni accanto a gli altri senza una relazione vera che dia un senso al nostro stare insieme, scelto o casuale che sia. È così che vogliamo cominciare il percorso di quest'anno, augurandoci di incontrarci col cuore e di far nascere l'amore nelle parole e nei gesti tra di noi. Buon Cammino.

Direttivo GGV

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